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Come gestire la psoriasi: il metodo Apollo

Dietista Vanessa Marrone 29/12/2020 1

Il metodo Apollo nasce per la gestione della psoriasi ma può essere adattato anche per la terapia della dermatite atopica e dell'artrite psoriasica. 

La psoriasi è una malattia autoimmune che si scatena in persone geneticamente predisposte in seguito all'azione di diversi fattori scatenanti. Colpisce il 3 - 5 % della popolazione con due picchi di insorgenza: 20 - 30 anni e 50 - 60 anni. Maschi e femmine sono ugualmente colpiti. 
L'artrite psoriasica rappresenta il peggioramento della psoriasi. E' una malattia infiammatoria cronica delle articolazioni caratterizzata da dolore, gonfiore, calore, rigidità articolare, a volte arrossamento, associati a psoriasi o a familiarità per psoriasi. Alcuni pazienti possono riferire episodi di lombalgia, che può indicare la presenza di infiammazione delle articolazioni sacroiliache. Colpisce il 5 - 30 % dei pazienti con malattia cutanea. Nella maggior parte dei casi, insorge dieci anni dopo la psoriasi e affligge per la maggior parte soggetti di sesso femminile. 
La dermatite atopica è una malattia cronica infiammatoria della pelle che colpisce il 10 - 20 % della popolazione generale e che si manifesta entro i primi 5 anni di vita. Le manifestazioni sono chiazze eczematose che possono comparire su qualsiasi distretto corporeo, secchezza cutanea e intenso prurito. 

Lo stile di vita del metodo Apollo prevede che siano rimossi tutti i fattori che contribuiscono all'infiammazione sistemica e si pone come obiettivo il miglioramento dell'efficacia immunitaria. 
Come possiamo ridurre l'infiammazione? Eliminando alcuni alimenti che hanno un effetto proinfiammatorio, curando alcune infezioni, ponendo rimedio ad un'alterata funzionalità intestinale e integrando alcune sostanze immunomodulanti. 

Ma vediamo per prima l'alimentazione. Il metodo Apollo prevede l'eliminazione di tutti gli alimenti che esercitano uno stimolo immunogeno. Questi componenti sono glutine, caseine, lectine, saponine e solanacee. 
Il glutine altera la permeabilità intestinale, favorisce l'infiammazione e il passaggio nel circolo ematico delle tossine. 
Le caseine, che si trovano in latte e derivati, sono potenti liberatori di istamina, hanno un effetto infiammatorio, causano un'aumentata infiltrazione di leucociti tra i villi e favoriscono l'insulinoresistenza. 
Le lectine, presenti in cereali e legumi, si legano alle cellule di numerosi tessuti, creando degli antigeni che scatenano la reattività autoimmune. 
Le saponine, contenute nei legumi e negli pseudocereali, aumentano la permeabilità degli enterociti e facilitano l'uptake di sostanze tossiche. 
Le solanacee, ovvero pomodori, peperoni, melanzane patate, bacche di Goji e peperoncino, contengono solanina, una molecola proinfiammatoria con azione immunogenica. 
Gli zuccheri raffinati e gli alimenti processati, ricchi di additivi e coloranti, promuovono l'insulinoresistenza e l'infiammazione sistemica. 

Quindi che cosa posso mangiare, se adotto il metodo Apollo? Gli alimenti consentiti sono: 
- carne 
- pesce 
- uova 
- frutta 
- verdura 
- patate 
- riso e pasta di riso 
- farina di riso, di mandorle, di castagne, di cocco 
- fecola di patate 
- tapioca 
- manioca 
- chuff 
- platano 
- teff 
- latte di riso, di mandorle, di nocciole, di cocco. 

Cosa è necessario fare, quindi, per intraprendere il metodo Apollo? Fare i seguenti esami del sangue: TSH, FT3, FT4, glicemia, insulina, colesterolo, trigliceridi, vitamina D, PTH, omocisteina e magnesio. Il valore ideale di vitamina D è di 80 - 100 ng/dl. Per quanto riguarda l'omocisteina, un valore superiore a 10 va indagato in quanto indice di difficoltà metilatoria dovuta a polimorfismo del gene MHTFR. 

Quali sono gli integratori consigliati? 
- Omega 3 (Pufagenics): sono potenti antifiammatori che servono a bilanciare il rapporto omega 3/omaga 6. Vanno assunti ad un pasto principale, per aumentarne l'assorbimento. 
- Antifiammatori naturali (Curcudyn forte): la curcuma inibisce le vie proinfiammatorie senza irritare la mucosa gastrica e intestinale. 
- Vitamina D: è antifiammatoria, immunomodulante, antitumorale, cardioprotettrice, insulinoregolatrice. Il dosaggio consigliato è di 4000 UI/die. Essendo una sostanza lipofila, se ne consiglia l'assunzione ad un pasto principale, in modo da aumentare l'assorbimento. 
- Magnesio e vitamine del gruppo B (Metarelax): stimolano la funzione nervosa, la funzione muscolare, normalizzano le funzioni metaboliche, potenziano l'attività dei linfociti e aiutano a debellare i patogeni intestinali. 
- Probiotici (Probactiol duo), per ripristinare la flora batterica intestinale. 

Una volta iniziata l'integrazione, è opportuno controllare i valori ogni 3 mesi e rifare una visita specialistica dopo 6 mesi. Se, infatti, il protocollo viene applicato in maniera attenta e meticolosa, dopo 6 mesi si iniziano a vedere risultati clinici significativi. 

Si raccomanda, oltre che fare un'alimentazione ed una integrazione specifiche, di mantenere il peso ideale e bassi livelli di massa grassa, fare almeno diecimila passi al giorno, non fumare, non bere alcolici abitualmente, non usare droghe e prestare attenzione alla quantità e alla qualità del sonno. Alla remissione della sintomatologia, gli alimenti vanno reintrodotti gradualmente. 

Come anche scritto nella prefazione alle Linee Guida del metodo Apollo, seguire il metodo Apollo è dura, occorrono 6 mesi per avere risultati significativi e gli sgarri sono da ridurre al minimo per non inficiare i risultati. Ne consegue che poche persone sono disposte davvero a sacrificarsi... Ma i risultati le premiano.

Commenti

  • Karen 10/12/2023

    Vorrei prendere un'appuntamento per valutare l'inizio di un percorso dietetico con lei per l'artrite psoriasica con psoriasi alle mani. Sono di Tossicia ma spesso mi trovo a Zampitto dove mi sembra lei ha uno studio. Quando posso chiamarla x l'appuntamento? Grazie.

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