Immaginiamoci alla riconsegna di un programma nutrizionale. Non so se avete mai fatto questa esperienza; se la risposta è no, vi descrivo brevemente quello che succede quando io (probabilmente altri professionisti si comporteranno diversamente) riconsegno una dieta. Qualche giorno dopo il primo incontro, rivedo il paziente per spiegare il programma in tutte le sue parti per quanto riguarda sia l'educazione alimentare sia la dieta grammata, in quanto tempo il paziente potrà raggiungere gli obiettivi con la dieta proposta e concordare l'appuntamento successivo per il controllo.
In occasione della riconsegna del programma, il paziente è di solito molto motivato, pronto ad iniziare e animato dai migliori propositi. Entrambi ci auguriamo che le cose possano andare nel migliore dei modi. Ma metto in conto che il cambiamento non è istantaneo. Anzi posso dire che sarà tanto più difficile quanto più lontane dalla correttezza e dalla salubrità saranno le abitudini alimentari del paziente.
Il mio non è pessimismo ma realismo: il percorso può essere diverso da come avevamo sperato. Se non si è rispettato la dieta così com'era scritta, i risultati possono essere scarsi con inevitabile delusione del paziente. Ma se abbiamo delle difficoltà, dobbiamo per forza abbandonare il programma? E' tutto irrecuperabile? Cosa si può fare?
Il dichiarare "Ho difficoltà a seguire bene la dieta"è un atto di coraggio. Non so se sia più complicato ammetterlo al professionista o a sé stessi. Personalmente ho sempre pensato che dire le cose ad alta voce le faccia sembrare più reali e fare una confessione del genere non è certo facile. Ne possono scaturire senso di colpevolezza, di fallimento, rassegnazione, paura che il professionista ci giudichi negativamente, e non so quale sia il sentimento predominante in casi del genere.
Ma questa è la premessa per dire "Allora mollo tutto"? No, è un ottimo punto di partenza. In alcuni casi vuol dire anche una richiesta di aiuto e un impegno a correggersi per fare meglio nel prossimo periodo. Auspico che un giorno sarà così per tutti.
La dieta, così come la motivazione, non è un fenomeno tutto o nulla, "o la faccio bene o non la faccio affatto". E' preferibile che si segua tutto alla lettera, certo, ma nel caso in cui non ci si riesca, si possono trovare tante vie di mezzo. Di fronte a una confessione di tal genere, esprimo un cauto ottimismo, certa che la collaborazione per il compromesso sia la strada giusta da percorrere.
E' utile quindi trincerarsi dietro uno sterile "Ho seguito tutto alla lettera ma non capisco perché il risultato sia scarso"? Io credo di no. I problemi risolviamoli, così mi onorerete della possibilità di esservi d'aiuto. E' questo il mio lavoro, non semplicemente di notificare che sta andando tutto bene.
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