Un comportamento alimentare problematico è spesso il riflesso di una gestione disfunzionale delle emozioni. In altre parole, la maggior parte delle persone ha problemi di peso perché il proprio comportamento alimentare subisce l'influsso dell'emotività.
Pochi giorni fa, una paziente mi ha detto: "Ero venuta per dimagrire ma, dopo che abbiamo parlato, ho capito che c'erano altre cose dietro. Tipo che la mia fame emotiva si scatena quando perdo il controllo della mia vita, quando mi sembra di non saper gestire delle situazioni."
Gli psicologi chiamano coping l'insieme dei comportamenti e delle strategie cognitive adottate dagli individui in situazioni stressanti, come quelle che possono condizionare il buon esito di una dieta. Il coping può essere di due tipi.
Definiamo coping orientato al problema l'insieme delle strategie mirate a risolvere una criticità. Se riusciremo a risolvere il problema che è alla base della fame emotiva, ne avremo eliminato la causa.
Non sempre, però, è possibile impedire che il problema si ripeta. Prendiamone atto e concentriamoci, anziché sulle circostanze esterne, su noi stessi. In questo caso, ci viene in soccorso il coping orientato alle emozioni ovvero quei comportamenti che ci permettono di modulare le reazioni emotive negative per fronteggiare le situazioni stressanti.
Non possiamo impedire che il problema si ripeta? Possiamo, però, lavorare sul modo in cui reagiamo al problema. "Ho capito che non posso cambiare le cose. Devo cambiare il modo di reagire alle cose", dice la paziente.
Modifichiamo le conseguenze delle nostre emozioni evitando di ricorrere al cibo per sedarle. Come? Nel video Come vincere la fame emotiva, ho dato consigli pratici per evitare di mangiare in preda alle emozioni.
Impariamo ad attribuire i nostri successi e insuccessi ai nostri meriti. Se continueremo a spiegarci i nostri successi facendo appello al caso, alla fortuna o a Dio, tenderemo sempre a pensare che quei buoni risultati non saranno mai replicabili solo con il nostro arbitrio. Così le nostre strategie di coping rimarranno limitate.
Ripeschiamo nella memoria quali sono i progressi che abbiamo fatto e quali sono le qualità che ci hanno permesso di conseguirli. Per esempio, ripensiamo a quali qualità e quali strategie abbiamo messo in campo quella volta che siamo riusciti a dimagrire e che stavamo così bene.
Se non ci viene in mente nessun tentativo pregresso di dimagrimento andato a buon fine, ripensiamo ad un successo che abbiamo conseguito in un altro ambito. Sfrutteremo quegli stessi pregi per il nostro nuovo tentativo di dimagrimento. Questo esercizio ci permetterà di aumentare la nostra autostima e, di conseguenza, la nostra autoefficacia.
"Il nostro destino
viene formato dai nostri pensieri e dalle nostre azioni. Non possiamo cambiare il
vento ma possiamo orientare le vele."
(Anthony Robbins, motivatore di Michail
Gorbačëv eBill Clinton)
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