Oggi, 10 ottobre, è la giornata dell'obesità. In tutta
Italia molti presidi ospedalieri e servizi di Nutrizione hanno aperto le porte
degli ambulatori gratuitamente. Si possono così fare delle visite a costo zero
per valutare la propria condizione di salute, sapere quale dovrebbe essere il
proprio peso corretto e come mangiare per perdere peso.
Non è in questo
articolo che mi soffermerò sui rischi dell'obesità per la salute e sulle sue
complicanze. Vorrei piuttosto
soffermarmi sulla condizione psicologica di chi ha molti chili di troppo e fare
due considerazioni.
Le persone in sovrappeso spesso sanno quale dovrebbe essere il loro peso e sono perfettamente consapevoli che
il loro comportamento alimentare mette a repentaglio la loro salute. Semplicemente non riescono a dimagrire perché non si sentono in grado di farlo. Ci hanno provato più e
più volte, con mille diete, ma alla fine ogni tentativo è andato male.
Dove sta lo sbaglio?
Lo sbaglio lo
facciamo noi professionisti che pensiamo che la dieta e l'attività fisica siano l'unica soluzione.
Lo sbaglio è ridurre
il problema dell'obesità a una mera ingordigia, alla golosità del paziente.
Lo sbaglio è non
tenere conto delle implicazioni psicologiche.
Qual è l'approccio
migliore?
Necessario sì
rivedere lo stile alimentare ma non è l'unica soluzione. Umiliazione,
sofferenza, depressione, isolamento sociale sono all'origine di abbuffate.
L'abbuffata genera emozioni negative di fallimento che a loro volta si cerca di
lenire con una nuova abbuffata. Se non trattiamo anche i sentimenti che
innescano e mantengono il comportamento alimentare problematico, ogni tentativo
sarà destinato a fallire. Purtroppo.
Per esprimere meglio
il concetto cito lo psicoterapeuta Giovanni Porta:
«Il
primo passo per rompere questo circolo vizioso è aiutare la persona obesa a entrare
in contatto con le proprie emozioni e sensazioni, e aiutarla a riscoprire che
la soddisfazione dei suoi bisogni non passa necessariamente attraverso il cibo.
- continua Giovanni Porta - Le emozioni sono come le spie che si accendono sul
cruscotto dell'auto mentre stiamo guidando, e ognuna di esse indica una
necessità. Prendiamo ad esempio la tristezza, sotto la quale si nasconde la
mancanza di qualcosa che per noi è importante. Se mi sento triste perché ho
voglia di parlare con un amico e condividere i miei vissuti, l'unica cosa che
mi farà smettere di essere triste è parlare con un amico.
Se
affronto la situazione mangiando (cosa che lì per lì sembra calmare il mio
stato emotivo) ben presto la sensazione di piacere si esaurirà, e mi ritroverò
ugualmente triste, e avrò anche acquisito peso, cosa deleteria per la mia
autostima.
Imparare
a riconoscere e soddisfare le proprie esigenze emotive ed affettive è un
prerequisito importante per mantenere elevato il livello di motivazione
necessario a conseguire il dimagrimento.
Sostenere
una persona con bassa autostima significa aiutarla a compiere le azioni che
ritiene buone per sé: nel caso dell'obeso, dimagrire. Man mano che la persona
acquista un senso di auto-efficacia, che cioè inizia a veder ripagati i propri
sforzi, sarà sempre meno difficoltoso mantenersi motivata, e lo stesso processo
virtuoso potrà essere esportato ad altri ambiti della propria vita, tanto da
effettuare finalmente quelle conquiste socio-relazionali da tanto tempo
sognate». (da http://www.primadanoi.it/news/salute/543516/10-ottobre---Obesity-day.html)
La seconda
considerazione è: perché chiamarla "giornata dell'obesità"?
A mio avviso sarebbe
stato meglio parlare di "giornata del peso ideale". Questo per due
motivi:
1. affinché l'obiettivo
sia formulato correttamente e che ci sentiamo in grado di raggiungerlo, è
necessario che l'obiettivo sia espresso in positivo per generare ottimismo. L'obiettivo potrebbe
essere quello di raggiungere il peso ideale, non di rimanere obesi.
2. Parlare di obesità
genera uno stigma. Le persone obese sono reticenti a definirsi tali per paura
di essere stigmatizzate, inserite in una categoria da deplorare, disprezzare,
evitare. A nessuno piace essere definito obeso. Per me il 10 ottobre è la "giornata del peso ideale".
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