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Disturbi del Comportamento Alimentare nello sport: come prevenirli?

Dietista Vanessa Marrone 30/09/2016 0


Torna l'autunno
e con esso il desiderio di tornare a praticare sport dopo la pausa estiva. Mentre nella bella stagione ci siamo dedicati a lunghe passeggiate in riva al mare, alle escursioni e alle arrampicate in montagna, ad un giro in bici, ad una partita di beach volley, quando le temperature scendono e le ore di buio diminuiscono, ci piace fare sport in palestra, nelle scuole di danza o negli impianti sportivi. E così, quando torniamo alle consuete abitudini accantonate durante le vacanze, i bambini ricominciano le loro attività e noi adulti ci riscriviamo in palestra. 

Anche lo sport, però, può essere fonte di inquietudine e frustrazione. Quando la persona ha una forte preoccupazione riguardo al suo peso e lo sport diventa il mezzo principale per controllarlo, possiamo assistere alla comparsa di veri e propri Disturbi del Comportamento Alimentare

Negli ultimi anni, i Disturbi del Comportamento Alimentare sono stati osservati in numero crescente nella popolazione sportiva. La causa di questo fenomeno può essere rintracciata nella disinformazione, nei consigli alimentari dati impropriamente, nell'eccessiva pressione esercitata sugli atleti dalle figure di riferimento verso il raggiungimento del peso o della composizione corporea ottimale. 

E così accade che, oltre ai classici disturbi come anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da abbuffate compulsive, gli scienziati iscrivano nella categoria dei DCA anche anoressia atletica, dismorfia muscolare e triade dell'atleta. Spieghiamo in breve di cosa si tratta.

L'anoressia atletica è la paura di acquistare peso pur essendo in sottopeso per ridotta assunzione di energia, accompagnata da esercizio fisico compulsivo.

La dismorfia muscolare è la preoccupazione di non essere abbastanza muscolosi pur in presenza di una muscolatura molto sviluppata. 

La triade dell'atleta si definisce come un disordine alimentare caratterizzato da ridotto intake energetico, ridotta densità minerale ossea con osteopenia o osteoporosi, disfunzioni endocrine (oligomenorrea o amenorrea nella donna, alterazioni dello sviluppo o della funzionalità sessuale nell'uomo, ritardo o arresto della crescita, pubertà ritardata o bloccata).

Nella popolazione generale come anche nella popolazione sportiva, i DCA sono più frequenti nel sesso femminile, a causa dell'influenza dei modelli di bellezza proposti dai media. Somigliare, o addirittura superare, per magrezza e prestanza i modelli di riferimento, significa essere socialmente accettati. Le ragazze, che si sentono meno in grado, rispetto ai ragazzi, di reggere il confronto con i modelli mediatici di bellezza, hanno un maggior grado di insoddisfazione corporea rispetto ai ragazzi e più bassi livelli di autostima. 

Da qui all’inizio di diete severe e squilibrate fino all’adozione di condotte di compenso, il passo è breve. Le donne, per dimagrire, tendono a ricorrere a digiuni e diete drastiche, mentre gli uomini utilizzano perlopiù l'esercizio fisico. Inoltre, questa tendenza è anche il risultato degli stereotipi di bellezza: la donna è bella quando è magra, l'uomo è bello quando è muscoloso. Questo spiega anche perché nelle femmine sia più frequente l'anoressia atletica, mentre nei maschi la dismorfia muscolare. 

Per quanto riguarda la tipologia di sport, gli studi ci dicono che i DCA si manifestano più spesso in: 
• atlete che praticano sport in cui c'è una forte attenzione alla componente estetica: ginnastica artistica o ritmica, nuoto sincronizzato, pattinaggio e tuffi;
• atlete praticanti sport in cui l'uniforme rivela la forma del corpo;
• atleti che praticano sport con categorie di peso;
• atleti che praticano sport di resistenza.


Con questo non voglio dire che lo sport in generale e questi sport in particolare siano dannosi e non vadano praticati per evitare il rischio di Disturbi del Comportamento Alimentare. Al contrario dico che informazioni errate date dalle figure di riferimento e da personale non qualificato possono incoraggiare comportamenti disfunzionali e favorire l'insorgenza di questi disturbi. 

Come aiutare quindi un atleta, ancor più se è bambino o adolescente, a praticare un sano esercizio fisico?
• Non sottoponete l'atleta a diete drastiche;
focalizzatevi sull'importanza della corretta alimentazione ai fini della prestazione atletica piuttosto che del mantenimento del peso o del dimagrimento;
• evitate discorsi che riguardino il peso e i commenti sulla forma fisica;
• chiedete aiuto ad un professionista, soprattutto nel caso si pratichi sport a livello agonistico.

Quando dovete temere la comparsa di un Disturbo del Comportamento Alimentare? Quando la persona:
• rinuncia alla sua socialità per allenarsi;
rinuncia ad inviti a mangiare fuori casa per paura di perdere il controllo sul cibo;
• evita situazioni in cui deve esporre il corpo;
• è eccessivamente preoccupata riguardo il grasso corporeo e la muscolatura;
manifesta ansia, frustrazione, calo di autostima dopo aver perso il controllo sul cibo.

Buona attività fisica a tutti!

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