Cari lettori, nell’ultimo articolo ho trattato i tre requisiti che i pazienti devono avere per prepararsi al cambiamento nel migliore dei modi. Se ti stai chiedendo “Va bene, io sono pronto a cambiare ma chi mi aiuta?”, in questo articolo troverai la risposta.
La strada per il cambiamento delle abitudini alimentari, per
alcuni, può essere impervia e irta di ostacoli. Se non sei affiancato da un
professionista motivante, rischi di perdere la bussola e di scoraggiarti alle
prime difficoltà.
Per farti capire meglio, immagina una donna
che per una dieta si è rivolta ad un professionista “poco empatico” e che torna
alla visita di controllo. Ecco cosa potrebbe succedere:
Paziente: “Ho delle
difficoltà a seguire la dieta che Lei mi ha dato. Mi capita di mangiare la sera
davanti alla tv. Penso sia per questo che questo salvagente intorno alla vita
non riesco proprio a togliermelo di dosso. E, non vedendo risultati, mi sto
demotivando”.
Professionista: “Deve
seguire la dieta così com’è. Fino a quando la sua aderenza alla dieta non sarà
perfetta, Lei rimarrà obesa.”
La paziente potrà pensare:
“Io non
sono obesa!” (negazione)
“Ho provato a fare così ma non è facile come
dici tu!” (ostilità)
“Ma questo proprio
non capisce!” (frustrazione)
“Dopo tutte le diete che ho fatto, ecco un altro
buco nell’acqua … ” (senso di fallimento).
La paziente ha esposto il suo problema (“Mangio la sera
davanti alla tv”) che però non è stato risolto. La risposta lapidaria del
professionista ha condizionato negativamente la signora. La relazione d’aiuto continuerà con
altre visite o si interromperà qui? Secondo me, la probabilità che la
signora continui la dieta è molto bassa.
E' importante scegliere un
professionista della Nutrizione capace di motivarti per riuscire a centrare gli obiettivi di peso e di salute. Quali sono le caratteristiche del Nutrizionista/Dietista supportivo?
1.Ha spirito di collaborazione:
il professionista
motivante non è autoritario, non impone, non prescrive. Allo stesso modo non impone al paziente obiettivi che non condivide. Il
professionista motivante collabora con il paziente instaurando con lui una
relazione alla pari.
2.Ascolta in modo empatico e riflessivo:
se il professionista lo ascolta,il paziente ha modo di parlare della sua situazione. Pensate alla differenza tra il metodo
dei sofisti e quello di Socrate: i sofisti utilizzavano l’arte della
persuasione e il monologo, Socrate utilizzava il dialogo per aiutare l’interlocutore
a proseguire la ricerca e partorire nuove soluzioni. Il Dietista motivante deve
essere come Socrate. Con l’ascolto empatico e riflessivo e il metodo dialogico potrai
trovare le tue risorse nella direzione del cambiamento.
3.Lascia al paziente la sua autonomia:
il merito del cambiamento è del paziente. È
il paziente che cerca le soluzioni per realizzare il cambiamento e le strategie
per risolvere una criticità. Questo non vuol dire che il professionista non
debba offrire le sue competenze! Il professionista può esporre il suo punto di
vista e proporre soluzioni che sono state valide per altri. Ma il paziente è
libero di accettare l’indicazione o di non accettarla e soprattutto è il
paziente che espone le sue soluzioni,
che è responsabile di quello che accade o non accade. Attribuire il successo ai
propri meriti migliora
l’autoefficacia e di conseguenza la probabilità di centrare gli obiettivi.
4.Non giudica:
affinché il paziente possa parlare liberamente, è necessario che il
professionista non lo giudichi. Un professionista giudicante cade in quella che
Miller e Rollnick chiamano la “trappola dell’etichettatura”: il paziente, che
viene relegato in una precisa categoria diagnostica, si sente isolato e quasi
stigmatizzato. In molti casi il giudizio del professionista indebolisce la
motivazione e aumenta la resistenza al cambiamento. Occorre invece che il
professionista della Nutrizione non giudichi chi si trova di fronte e fornisca
le sue competenze in modo rispettoso e supportivo.
Scegliere un Nutrizionista o un Dietista con queste quattroqualità può essere
determinante per il buon esito del tentativo. E magari non sarà un altro buco
nell’acqua.
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