Il cibo ha uno straordinario potere
preventivo e curativo e la dieta è una ricetta di salute. E' il messaggio del Professor Berrino, oncologo di fama internazionale. Che
parafrasando Michael Pollan ha detto "Date più retta alla vostra bisnonna".
"Sono imbarazzato di vedere tutta
questa gente ... Io posso cedere la mia seggiola". Esordisce così, in
una gremita sala di Montesilvano (TE) il Professor Franco
Berrino, direttore del Dipartimento di medicina preventiva e
predittiva dell'Istituto Nazionale dei tumori di Milano.
Berrino,
oltre che essere uno specialista nella terapia dei tumori della mammella, è un
esperto di alimentazione, del potere curativo del cibo come la più importante
forma di prevenzione e di cura dei tumori e delle malattie croniche. E ieri
sera ad una vastissima platea ha fatto capire molto bene che, come diceva chi
lo ha presentato, la dieta va intesa non come restrizione di calorie ma come ricetta di salute.
Le conclusioni di
Berrino e della comunità scientifica internazionale nascono dallostudio EPIC (European Prospective
Investigation into Cancer and Nutrition), svolto in 10 Paesi europei con un
campione di cinquecentomila persone tra uomini e donne con l'obiettivo di verificare il legame tra
stato nutrizionale, stile di vita e sviluppo di malattie croniche e tumori.
Dopo aver capito cosa distingueva chi ammalava da chi non ammalava, un comitato
di esperti ha formulato delle indicazioni, prossime alla pubblicazione, per un
corretto stile di vita. Che il Professore ieri sera ha riportato in sintesi:
1.Mantenere il peso
forma (o recuperarlo): chi ha dei chili di troppo ha un tessuto adiposo
infiammato che è il principale fattore dell'insorgenza delle malattie. Dobbiamo
perciò trattare il sovrappeso e l'obesità. Uno dei motivi, forse il più
importante, per cui si ingrassa è l'eccesso di proteine. "La gente
ingrassa perché abusa di proteine. Dukan, tisanoreica, ... Non fate mai queste
diete", asserisce Berrino con tono pacato ma perentorio.
L'apporto di
proteine in questi regimi alimentari arriva anche al 50 % dell'apporto
energetico giornaliero, mentre dovremmo introdurne non più del 15-16 %. Le
proteine in eccesso inducono l'aumento del livello di insulina nel sangue, con
maggiore predisposizione allo sviluppo del diabete, e la produzione dei fattori
di crescita che sono potenti attivatori della carcinogenesi.
Per mantenerci in
forma meno proteine, più cibi integrali. In
questo modo arriveremo prima alla sazietà e ridurremo l'indice glicemico del
pasto.
2. Fare attività fisica
quotidianamente: anche dallo studio EPIC è emerso che chi fa attività fisica si
ammala meno. Cosa consiglia Berrino? Gli sport vanno benissimo così come la
palestra. Ottima anche una camminata da fare tutti i giorni. La durata? Senz'altro
più di 20 minuti: nei primi 20 minuti bruciamo lo zucchero depositato nei
muscoli, dai 20 minuti in poi iniziamo a metabolizzare i grassi di
riserva.
3. Limitare i cibi ad
alta densità calorica ed evitare le bevande zuccherate: quando mangiamo cibi con poco volume
e ricchi di calorie, per arrivare alla sazietà siamo indotti a mangiarne di più. Vanno perciò evitati perché non sono sazianti. Allo stesso modo
dobbiamo evitare le bevande zuccherine, categoria alla quale appartengono non solo le classiche Coca Cola e Fanta ma anche la maggior parte dei succhi di
frutta e degli yogurt da bere in commercio.
4. Limitare le carni
rosse ed evitare le carni conservate: a causa dell'alto contenuto di ferro, la
carne aumenta il rischio di tumori di stomaco e intestino. L'indicazione dell'esperto è limitare le carni
rosse a 2 volte a settimana ed evitare salumi ed insaccati, o - precisa Berrino
- consumarle non più di una volta a settimana.
5. Moderare il consumo
di alcol e sale, che non sono elementi necessari per il nostro organismo.
6. Mangiare, non
assumere integratori: il cibo ci dona tutto quello di cui abbiamo bisogno per conservare la salute. Può testimoniarlo chi, con l'aiuto del Professore, ha risolto la stitichezza dopo 2 mesi di terapia esclusivamente alimentare; o chi ha migliorato il suo morbo di Crohn, dopo appena 15 giorni, con il topinambur e il tarassaco.
Chi mi accompagnava ha
notato che una ragazza vicino a noi aveva preso degli appunti. A ben guardare aveva fatto l'elenco dei NO: no carni rosse, no zucchero,
no dolcificanti, no farine raffinate, no bevande zuccherate e altri divieti. In
realtà il messaggio di Berrino non si può ridurre ad una sterile e
semplicistica lista dei no.
Quello che il Professore ha inteso dire è stato positivo e di
ben più profonda portata. Per mantenerci in salute e sfuggire alle malattie
croniche e dai tumori, vera pandemia del terzo millennio, dobbiamo fare
un'alimentazione ricca di vegetali (frutta, verdura, legumi) e cereali
integrali e non raffinati, con una modesta quantità di
prodotti di origine animale, tipo carne e pesce. Fare attività fisica, moderata
ma quotidiana. E al supermercato dare retta alla bisnonna, un'indicazione singolare che ha
suscitato l'ilarità degli uditori.
Parafrasando Michael Pollan, autore del libro "In difesa del cibo", Berrino consiglia di farci accompagnare a fare spesa dalla nostra bisnonna. Le nonne sarebbero infatti troppo giovani e anch'esse condizionate dalla pubblicità. "Non comprate quello che la vostra bisnonna vi sconsiglia", afferma Berrino. "Leggete l'etichetta: se ci sono più di 5 ingredienti e/o ingredienti strani non comprate quel prodotto. Rimanete sui muri periferici poiché lì di solito si trovano i cibi veri: quelli collocati nei corridoi centrali è robaccia."
Si conclude qui il mio racconto di un'interessante conferenza, partecipata e molto apprezzata dal pubblico, per quanto rara in Abruzzo. La speranza è che si possano ripetere iniziative di questo genere, con esperti del calibro di Berrino, per combattere la scarsa informazione su alimentazione e salute, o peggio la disinformazione dilagante dell'industria alimentare e delle diete partorite dal marketing.
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