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Dall'oncologo Berrino 6 raccomandazioni per vivere in salute

Dietista Vanessa Marrone 12/02/2014 0

Il cibo ha uno straordinario potere preventivo e curativo e la dieta è una ricetta di salute. E' il messaggio del Professor Berrino, oncologo di fama internazionale. Che parafrasando Michael Pollan ha detto "Date più retta alla vostra bisnonna".

"Sono imbarazzato di vedere tutta questa gente ... Io posso cedere la mia seggiola". Esordisce così, in una gremita sala di Montesilvano (TE) il Professor Franco Berrino, direttore del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell'Istituto Nazionale dei tumori di Milano. 

Berrino, oltre che essere uno specialista nella terapia dei tumori della mammella, è un esperto di alimentazione, del potere curativo del cibo come la più importante forma di prevenzione e di cura dei tumori e delle malattie croniche. E ieri sera ad una vastissima platea ha fatto capire molto bene che, come diceva chi lo ha presentato, la dieta va intesa non come restrizione di calorie ma come ricetta di salute. 

Le conclusioni di Berrino e della comunità scientifica internazionale nascono dallo studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), svolto in 10 Paesi europei con un campione di cinquecentomila persone tra uomini e donne con l'obiettivo di verificare il legame tra stato nutrizionale, stile di vita e sviluppo di malattie croniche e tumori. 

Dopo aver capito cosa distingueva chi ammalava da chi non ammalava, un comitato di esperti ha formulato delle indicazioni, prossime alla pubblicazione, per un corretto stile di vita. Che il Professore ieri sera ha riportato in sintesi:

1. Mantenere il peso forma (o recuperarlo): chi ha dei chili di troppo ha un tessuto adiposo infiammato che è il principale fattore dell'insorgenza delle malattie. Dobbiamo perciò trattare il sovrappeso e l'obesità. Uno dei motivi, forse il più importante, per cui si ingrassa è l'eccesso di proteine. "La gente ingrassa perché abusa di proteine. Dukan, tisanoreica, ... Non fate mai queste diete", asserisce Berrino con tono pacato ma perentorio. 
L'apporto di proteine in questi regimi alimentari arriva anche al 50 % dell'apporto energetico giornaliero, mentre dovremmo introdurne non più del 15-16 %. Le proteine in eccesso inducono l'aumento del livello di insulina nel sangue, con maggiore predisposizione allo sviluppo del diabete, e la produzione dei fattori di crescita che sono potenti attivatori della carcinogenesi. 
Per mantenerci in forma meno proteine, più cibi integrali. In questo modo arriveremo prima alla sazietà e ridurremo l'indice glicemico del pasto.  

2. Fare attività fisica quotidianamente: anche dallo studio EPIC è emerso che chi fa attività fisica si ammala meno. Cosa consiglia Berrino? Gli sport vanno benissimo così come la palestra. Ottima anche una camminata da fare tutti i giorni. La durata? Senz'altro più di 20 minuti: nei primi 20 minuti bruciamo lo zucchero depositato nei muscoli, dai 20 minuti in poi iniziamo a metabolizzare i grassi di riserva.

3. Limitare i cibi ad alta densità calorica ed evitare le bevande zuccherate: quando mangiamo cibi con poco volume e ricchi di calorie, per arrivare alla sazietà siamo indotti a mangiarne di più. Vanno perciò evitati perché non sono sazianti. Allo stesso modo dobbiamo evitare le bevande zuccherine, categoria alla quale appartengono non solo le classiche Coca Cola e Fanta ma anche la maggior parte dei succhi di frutta e degli yogurt da bere in commercio.

4. Limitare le carni rosse ed evitare le carni conservate: a causa dell'alto contenuto di ferro, la carne aumenta il rischio di tumori di stomaco e intestino. L'indicazione dell'esperto è limitare le carni rosse a 2 volte a settimana ed evitare salumi ed insaccati, o - precisa Berrino - consumarle non più di una volta a settimana. 

5. Moderare il consumo di alcol e sale, che non sono elementi necessari per il nostro organismo.

6. Mangiare, non assumere integratori: il cibo ci dona tutto quello di cui abbiamo bisogno per conservare la salute. Può testimoniarlo chi, con l'aiuto del Professore, ha risolto la stitichezza dopo 2 mesi di terapia esclusivamente alimentare; o chi ha migliorato il suo morbo di Crohn, dopo appena 15 giorni, con il topinambur e il tarassaco.

Chi mi accompagnava ha notato che una ragazza vicino a noi aveva preso degli appunti. A ben guardare aveva fatto l'elenco dei NO: no carni rosse, no zucchero, no dolcificanti, no farine raffinate, no bevande zuccherate e altri divieti. In realtà il messaggio di Berrino non si può ridurre ad una sterile e semplicistica lista dei no. 

Quello che il Professore ha inteso dire è stato positivo e di ben più profonda portata. Per mantenerci in salute e sfuggire alle malattie croniche e dai tumori, vera pandemia del terzo millennio, dobbiamo fare un'alimentazione ricca di vegetali (frutta, verdura, legumi) e cereali integrali e non raffinati, con una modesta quantità di prodotti di origine animale, tipo carne e pesce. Fare attività fisica, moderata ma quotidiana. E al supermercato dare retta alla bisnonna, un'indicazione singolare che ha suscitato l'ilarità degli uditori. 

Parafrasando Michael Pollan, autore del libro "In difesa del cibo", Berrino consiglia di farci accompagnare a fare spesa dalla nostra bisnonna. Le nonne sarebbero infatti troppo giovani e anch'esse condizionate dalla pubblicità. "Non comprate quello che la vostra bisnonna vi sconsiglia", afferma Berrino. "Leggete l'etichetta: se ci sono più di 5 ingredienti e/o ingredienti strani non comprate quel prodotto. Rimanete sui muri periferici poiché lì di solito si trovano i cibi veri: quelli collocati nei corridoi centrali è robaccia."

Si conclude qui il mio racconto di un'interessante conferenza, partecipata e molto apprezzata dal pubblico, per quanto rara in Abruzzo. La speranza è che si possano ripetere iniziative di questo genere, con esperti del calibro di Berrino, per combattere la scarsa informazione su alimentazione e salute, o peggio la disinformazione dilagante dell'industria alimentare e delle diete partorite dal marketing.


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