Spero abbiate trascorso una Pasqua serena, come l'ho passata io. In questi due giorni festivi ho sospeso naturalmente l'attività ambulatoriale e sono stata in famiglia. Tuttavia il mio pensiero è andato a quei pazienti perennemente nella morsa del pensiero "voglio mangiare-non voglio mangiare", per i quali le feste (ed i relativi banchetti) sono fonte di preoccupazione più che motivo di gioia.
"A me serve una persona che mi venga dietro a chiudermi gli sportelli della dispensa ogni volta che mi viene voglia di mangiare!" oppure "Ci vuole uno che mi prenda a schiaffi", sbottano i pazienti che hanno sviluppato un maggior grado di conflittualità.
Queste riflessioni - che non mancano di suscitare l'ilarità mia e del paziente - si traducono in un nulla di realizzabile sul piano pratico. Non abbiamo bisogno di una balia, abbiamo semplicemente bisogno di aumentare la percezione che abbiamo di noi stessi di potercela fare, la nostra autoefficacia.
Pensare di delegare a qualcun altro ciò che dovrebbe spettare a noi, ovvero l'apprendimento di un comportamento alimentare corretto, ci culla in una infantilità improduttiva. Dobbiamo invece responsabilizzarci e sviluppare la consapevolezza di potercela fare per potercela fare effettivamente. Come diceva quel famosissimo slogan elettorale, "Yes, we can". L'importante è sapere il know how, il come fare per maturare e accrescere la nostra autoefficacia.
Pensa ai buoni risultati che hai già ottenuto: hai già perso qualche chilo e questo è un bene! Sei più vicino alla meta finale e con qualche altro sforzo hai ottime possibilità di arrivarci. Pensare ai buoni risultati avuti, rinforza il comportamento positivo.
Fallo per te stesso: le persone che vogliono dimagrire per sé stesse riescono a raggiungere con più facilità gli obiettivi rispetto a chi lo fa per compiacere gli altri. Questo non vuol dire ignorare chi ci supporta, anzi dimagrire per far piacere a chi condivide il tuo obiettivo è un aiuto in più, un altro punto a tuo favore.
Sii costante ma soprattutto tenace: per arrivare agli obiettivi c'è bisogno di costanza sicuramente. Ma spesso, laddove ci sono difficoltà che non si riescono a fronteggiare (tipo la malattia di un parente che ci costringe a mangiare per una settimana quasi esclusivamente panini), pazienza! L'importante è rimettersi in carreggiata il prima possibile e non abbandonare il percorso.
Sii puntuale ai controlli: il controllo è uno strumento potentissimo per valutare se i nostri sforzi sono stati ripagati dai risultati. Sia che il risultato sia positivo sia che sia negativo, abbiamo un'occasione preziosa per capire com'è andata. Potevo fare di più? Sono triste ma divento consapevole che ciò che ho fatto non mi ha portato buoni risultati; mi impegno a fare di meglio per la volta successiva. In questo caso il controllo è utile per acquisire consapevolezza. Sono andato bene? Sono gratificato perché mi sto muovendo in direzione degli obiettivi e la meta è sempre più vicina.
Pensa a quella volta che ce l'hai fatta: tenere a mente quella volta che sull'impulso di ingozzarti di dolci hai avuto la meglio tu o di quando anni fa sei riuscita a ritornare al tuo peso ideale innescherà un potentissimo ricordo. Si genererà questo meccanismo: sono nervosa, vedo un dolce, non lo mangio, ottengo un buon risultato. Tieni a mente questa volta in cui ce l'hai fatta e ripeti questo comportamento per diverse volte. Con questo allenamento ti sarà più facile controllare le emozioni negative e non buttarti sul cibo. Il ricordo di quel successo iniziale procurerà buoni risultati alla tua linea e anche alla tua mente dandoti la sensazione di vincere sul cibo e di riuscire a controllare le tue reazioni istintuali.
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